La chiesa di San Sebastiano
La chiesa è accessibile liberamente dalla popolazione attraverso l'entrata principale.
La religiosità della comunità di Villa Santo Stefano è nelle cose. Basta contare quante chiese e santuari ci sono nel piccolo centro storico e nel resto del suo territorio, fin sopra la montagna, quante processioni si fanno nel corso dell’anno e quante sagre vengono dedicate ai Santi a cui i cittadini sono devoti.
La Madonna dello Spirito, nell’omonimo santuario, è dispensatrice di miracoli e una lunga lista di cittadini è pronta a testimoniare le grazie ricevute.
San Rocco, raffigurato in una statuetta lignea conservata nella chiesa di San Sebastiano, viene portato in processione per il paese la sera tra il 15 e il 16 di agosto e poi si fa festa con la «panarda»: una zuppa di ceci cucinata in calderoni di rame stagnato (callare).
Tra le numerose strutture religiose, alcune sono di epoca remota e sono ancora da recuperare, di altre si conserva solo immagini e documentazione perché sono state abbattute per trovare spazi sociali. Ne restano però sempre molte, alcune anche di recente recupero, ma certamente tutte hanno una propria caratteristica e sono molto amate. I patroni e i santi che i cittadini pregano sono portati in processione e danno vita a sagre, feste e manifestazioni a cui lavorano i cittadini e che sono un’occasione importante per rafforzare l’identità della popolazione e ospitare turisti sensibili e attenti ai valori religiosi e alle tradizioni culinarie. Ne descriviamo alcune, ma lasciamo al turista il gusto della loro scoperta.
San Rocco, raffigurato in una statuetta lignea conservata nella chiesa di San Sebastiano, viene portato in processione per il paese la sera tra il 15 e il 16 di agosto e poi si fa festa con la «panarda»: una zuppa di ceci cucinata in calderoni di rame stagnato (callare).