La religiosità della comunità di Villa Santo Stefano è nelle cose. Basta contare quante chiese e santuari ci sono nel piccolo centro storico e nel resto del suo territorio, fin sopra la montagna, quante processioni si fanno nel corso dell’anno e quante sagre vengono dedicate ai Santi a cui i cittadini sono devoti.
La Madonna dello Spirito, nell’omonimo santuario, è dispensatrice di miracoli e una lunga lista di cittadini è pronta a testimoniare le grazie ricevute.
San Rocco, raffigurato in una statuetta lignea conservata nella chiesa di San Sebastiano, viene portato in processione per il paese la sera tra il 15 e il 16 di agosto e poi si fa festa con la «panarda»: una zuppa di ceci cucinata in calderoni di rame stagnato (callare).
Tra le numerose strutture religiose, alcune sono di epoca remota e sono ancora da recuperare, di altre si conserva solo immagini e documentazione perché sono state abbattute per trovare spazi sociali. Ne restano però sempre molte, alcune anche di recente recupero, ma certamente tutte hanno una propria caratteristica e sono molto amate. I patroni e i santi che i cittadini pregano sono portati in processione e danno vita a sagre, feste e manifestazioni a cui lavorano i cittadini e che sono un’occasione importante per rafforzare l’identità della popolazione e ospitare turisti sensibili e attenti ai valori religiosi e alle tradizioni culinarie. Ne descriviamo alcune, ma lasciamo al turista il gusto della loro scoperta.
Il Santuario della Madonna dello Spirito Santo
L’apparizione della Madonna con il figlioletto tra le braccia sembra risalire al 4 marzo 1721 allorché il Sacerdote Antonio Petrone ottenne la prima misericordiosa guarigione, seguita subito dopo, ad aprile, da un altro sacerdote l’arciprete Gentili . Intorno a questi eventi fu ricostruita la chiesa preesistente che fu benedetta il 14 maggio del 1733. Nel 1872 , dopo i rifacimenti conseguenti al crollo del tetto, essa venne riaperta.Nel mese di maggio l’immagine della Madonna rimane scoperta e la chiesa è meta di pellegrinaggio. I numerosi miracoli di cui si parla e di cui c’è un’ampia documentazione sembrano essere associati all’unzione con l’olio della lampada della Madonna
La Chiesa della Madonna del Rosario
La chiesa venne consacrata nel 1966 e fu dedicata alla Madonna del Rosario. È stata costruita sulla scorta della volontà della piccola comunità che proveniente da Vallecorsa si insediò fin dalla fine dell’800 sulla montagna alle pendici di Campo Lupino, in quella località che è chiamata contrada Macchione. La chiesa ha avuto diversi miglioramenti nel corso del tempo grazie alle cure dei parroci che si sono alternati a Villa Santo Stefano, a partire da don Luigi Falconi, e alla solerzia degli artigiani e dei cittadini che si sono prodigati per il suo abbellimento.
Il 29 agosto è festa della Madonna del Rosario
La Chiesa di San Sebastiano
La chiesa è del 1600, ha una unica navata e conserva la statua lignea di San Rocco (coprotettore del paese).
La Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo
Essa sorge sui resti di una antica chiesa medievale ed è situata nel centro storico. Essa ha tre navate, ha avuto diversi rifacimenti ed ha uno stile barocco romano. Nel periodo natalizio, all’interno vi si addobba un ammirevole presepe.
Chiese abbandonate o andate distrutte
La Chiesa di San Giovanni
È una chiesa di campagna antichissima, ma abbandonata. Essa è composta da due chiese, quella grande e originale che è sorta sul santuario pagano e dedicata all’Evangelista Giovanni e quella più piccola costruita nel ‘400 e dedicata a Giovanni Battista.
La Chiesa di San Giovanni in Silva Matrice
Essa si trova nella località di San Giovanni, che era una zona abitata fin dalla preistoria. Per l’abbondanza dell’acqua e del tufo litoide, qui, in epoca romana, c’è stata un popolamento della zona e la produzione di ceramica acromica e a vernice nera, così come testimoniano alcuni reperti.
La chiesa è a due navate e in fondo alla navata maggiore c'è il presbiterio rialzato da quattro gradini con l'altare maggiore.
La Chiesa della Madonna della Neve
Essa fu costruita nel basso medioevo vicino al Palazzo Colonna, prospiciente la piazza principale del paese. Ci sono ampie testimonianze storiche e immagini della sua struttura, ma ora al suo posto c’è un cortile per il gioco dei bimbi.